Si segnala la recente pubblicazione da parte dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) del documento “Rapid risk assessment: Outbreak of Rift Valley fever in Niger – Risk for the European Union Outbreak of Rift Valley fever in Niger Risk for the European Union”. Nel documento è riportata la segnalazione di una attuale epidemia di Febbre della Rift Valley (RFV) in Niger. In Italia nessuna particolare misura di prevenzione è attualmente raccomandata. Il CNS effettuerà un costante monitoraggio della situazione epidemiologica e provvederà ad emanare specifiche indicazioni, ove necessarie.
Si segnala la recente pubblicazione da parte dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) del documento “Rapid risk assessment: Outbreak of Rift Valley fever in Niger – Risk for the European Union Outbreak of Rift Valley fever in Niger Risk for the European Union”.
Nel documento è riportata la segnalazione di una attuale epidemia di Febbre della Rift Valley (RFV) in Niger.
La RVF è una malattia infettiva che colpisce i ruminanti e gli esseri umani. La malattia è causata da un virus del genere Phlebovirus, famiglia Bunyaviridae. La principale via di infezione per gli esseri umani è il contatto diretto o indiretto con il sangue di organi di animali infetti durante la cura degli animali o la macellazione o anche mediante ingestione di latte crudo. L’infezione umana può anche derivare da punture di zanzare infette (Aedes, Culex e Anopheles spp). Ad oggi, non vi è alcuna evidenza di trasmissione da uomo a uomo, anche se la trasmissione verticale del virus (madre-neonato) è stata riportata.
Il periodo di incubazione nell’uomo varia da due a sei giorni. La viremia di solito è rilevabile durante i primi tre giorni di febbre. Circa il 50% degli esseri umani infettati rimangono asintomatici, mentre i restanti casi sono relativamente paucisintomatici con la comparsa di una malattia simil-influenzale della durata di quattro a sette giorni. Una piccola percentuale di casi può sviluppare una grave sindrome: lesioni retiniche, meningoencefalite o febbre emorragica.
Non sono stati segnalati casi di trasmissione di RVF mediante la trasfusione oppure il trapianto.
Sebbene la trasmissione del virus RVF attraverso sostanze di origine umana (SOHO) donate da un donatore viremico asintomatico non possa essere esclusa, nel Risk Assessment viene chiaramente esplicitato che, in Europa, il rischio di trasmissione mediante la trasfusione è attualmente basso/trascurabile considerando che:
- Il Niger è un Paese endemico per la malaria per cui si applica il periodo di sospensione temporanea di 6 mesi per i donatori di ritorno dalle zone endemiche per la malaria.
Inoltre, secondo quanto disposto dalla normativa italiana (D.M. 2 novembre 2015):
- Il Niger è un Paese con segnalata presenza di malattie tropicali per cui si applica il periodo di sospensione temporanea di 6 mesi per i donatori di ritorno dalle zone endemiche per malattie tropicali.
Parimenti basso/trascurabile è, come si legge nel documento, il rischio di casi umani importati dal Niger ed il rischio di trasmissione autoctona del virus RVF per i Paesi Europei.
In base alle predette considerazioni nessuna particolare misura di prevenzione è attualmente raccomandata.
Il CNS effettuerà un costante monitoraggio della situazione epidemiologica e provvederà ad emanare specifiche indicazioni, ove necessarie.
Ulteriori informazioni e il documento completo sono disponibili ai seguenti link:
Rapid risk assessment: Outbreak of Rift Valley fever in Niger – Risk for the European Union
Rift Valley fever (RVF) outbreak in Niger does not pose a new risk for the EU