Si è svolta il 3 giugno a Roma nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità, la prima riunione plenaria 2014 del Sistema Sangue, appuntamento semestrale cui intervengono i Presidenti nazionali e regionali delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue, i Responsabili delle Strutture Regionali di Coordinamento per le attività trasfusionali, il CNS e il Ministero della Salute. 


Il Direttore del Centro Nazionale Sangue, Giuliano Grazzini, è intervenuto con una relazione sui consumi trasfusionali dello scorso anno e sui principali obiettivi di Sistema a medio e lungo termine.


“Mentre i consumi di unità trasfuse nel quinquiennio 2009-2012 – ha dichiarato Grazzini- si attestavano su un aumento medio del 1,5% annuo, a partire dallo scorso anno, cioè dal 2013 si è registrato un lieve, ma significativo decremento medio nazionale del 2%, a testimonianza dell’applicazione, soprattutto nelle Regioni con elevato livello assistenziale, come Piemonte -6%; Friuli Venezia Giulia-4% e a seguire Emilia Romagna, Lombardia e Toscana, delle linee guida sulla programmazione dei fabbisogni, ma soprattutto l’introduzione in Italia del P.B.M- il Patient Blood Management, ovvero il percorso multidisciplinare e multimodale che permette di ottimizzare la gestione della risorsa sangue, evitandone sprechi e migliorandone l’utilizzo clinico a favore della qualità  assistenziale offerta al paziente”.


“Il Modello Trasfusionale Italiano – ha proseguito Grazzini nella sua esposizione in plenaria cui sono intervenute anche le Associazioni e Federazioni di Volontariato, indispensabili cardini del Sistema – è stato indicato dall’OMS come “faro” per raggiungere l’auspicato obiettivo del 2020: 100% di donazioni volontarie e non remunerate per supportare il fabbisogno mondiale di sangue ad uso terapeutico. Il nostro sforzo e sfida saranno quelli di arrivare pronti come Paese all’appuntamento del 31/12/2014 che inderogabilmente vuole l’Italia e tutte i Centri Trasfusionali e  le Unità di Raccolta accreditati presso le Regioni secondo gli standard di funzionalità e sicurezza disposte dalla circolare approvata il 16/12/2010 dalla Conferenza Stato Regioni, che ravvisa la necessità di garantire e rendere omogenei i livelli di qualità, sicurezza , standardizzazione e appropriatezza in medicina trasfusionale. Auspichiamo che le Regioni ancora in ritardo sulla road map segnata e seguita dal CNS, possano recuperare in questi 6 mesi, al fine di consegnare all’Europa un sistema degno delle aspettative riposte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sia attraverso la Rome declaration dello scorso ottobre sia nella side conference dello scorso maggio a Ginevra.

In allegato la presentazione.