A seguito della segnalazione da parte dell’Autorità Competente francese, sulla piattaforma Rapid Alert system for Blood and blood components (RAB), di un caso confermato e di due casi sospetti di malattia da virus Chikungunya (CHIKV) nel dipartimento del Var (Sud-Ovest della Francia ),il Centro nazionale sangue, a partire dal 14 agosto 2017, aggiornerà le indicazioni in relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica internazionale.
STOP ALLE MISURE ANZIO E GUARDAVALLE MARINA
Circolare di sospensione delle misure di prevenzione della trasmissione dell’infezione da Chikungunya
Circolare di sospensione delle misure di prevenzione della trasmissione dell’infezione da Chikungunya (Dipartimento del Var – Francia)
STOP ALLE MISURE PER ROMA, RESTANO PER ANZIO
Nessun caso a Roma nelle ultime tre settimane, stop a tutte le misure di quarantena nella capitale. Rimangono invece quelle di sospensione per Anzio e per Guardavalle (Catanzaro).
La circolare
STOP ALLE MISURE PER LATINA
In considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, dalla quale si evince l’assenza di attività del focolaio epidemico del comune di Latina, si dispone la sospensione delle misure di prevenzione locali e nazionali limitatamente a questo comune. Rimangono invece quelle per Roma e Anzio
La circolare di sospensione per Latina
RIPRENDE LA RACCOLTA A ROMA E ANZIO
16 OTT – Riprende la raccolta di sangue nel territorio della Asl Roma 2, che era stata bloccata per lo sviluppo di focolai di Chikungunya. Lo ha deciso il Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di Sanità sulla base della relazione sui casi confermati inviata dalla Direzione Generale Salute e Politiche Sociali della Regione Lazio.
Il comunicato
La circolare
LA CIRCOLARE CON LE MISURE PER ROMA E ANZIO
13 SET – A seguito dei casi di Chikungunya che sono stati confermati a Roma è stato deciso il blocco delle donazioni di sangue ed emocomponenti nella Asl 2 del comune di Roma, insieme ad una ulteriore serie di misure cautelative. Lo comunica il Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di Sanità, che ha già attivato tutte le procedure per sopperire alle eventuali carenze.
La sospensione totale delle donazioni riguarda solo la Asl 2 del comune di Roma e il comune di Anzio, oggetto di un focolaio confermato nei giorni scorsi. Nel resto del comune di Roma la donazione è consentita con una quarantena di 5 giorni. In tutte le altre aree della Regione, in base all’assunzione di un minor livello di rischio di infezione, al sangue raccolto verrà applicata la ‘quarantena’ di 5 giorni se il donatore ha soggiornato nella Asl Roma 2 o ad Anzio. A livello nazionale i donatori che hanno soggiornato nei comuni interessati saranno invece sospesi per 28 giorni. “Sono state attivate tutte le misure possibili per evitare eventuali carenze a Roma – spiega il direttore del Centro Giancarlo Maria Liumbruno -, a partire dalla mobilitazione delle scorte accantonate per le maxiemergenze. Sia nel Lazio che nelle altre Regioni è già partita una gara di solidarietà che coinvolge sia le istituzioni che le associazioni dei donatori, che saranno coinvolti in una serie di raccolte straordinarie per aiutare il Lazio”.
Nella Regione vengono raccolte circa 15mila unità di sangue al mese, di cui almeno 11mila nella sola provincia di Roma. La Capitale raccoglie nei suoi ospedali molti pazienti da altre regioni, soprattutto del sud, e sono presenti circa 400 pazienti talassemici che necessitano di trasfusioni periodiche, e ha un fabbisogno di 400-450 unità di globuli rossi al giorno.
I casi registrati a Roma si sono verificati in un’area ristretta in persone che non riferiscono precedenti soggiorni ad Anzio. È ancora possibile la segnalazione di nuovi casi o casi ricostruiti retrospettivamente, spiegano gli esperti dell’Istituto, nonostante le misure preventive già messe in atto nelle zone affette. ”Quando ci sono dei focolai abbastanza maturi come quello di Anzio e’ possibile che ci siano diffusioni in altre zone, una situazione abbastanza prevista come quella che si verificò dieci anni fa in Romagna, con la segnalazione di alcuni casi a Bologna, alcuni a Ravenna e Rimini – spiega Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss -. Gli interventi in atto, a partire dalla disinfestazione, in associazione anche al termine della stagione calda pongono le condizioni per il controllo dei focolai esistenti dell’infezione”.
La Chikungunya (CHIKV) è una malattia di origine virale, causata da un virus che appartiene alla famiglia delle Togaviridae (Arbovirus), del genere degli Alphavirus.
Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si possono manifestare sintomi simili a quelli dell’influenza, con febbre alta, brividi, nausea, vomito, cefalea e soprattutto importanti dolori articolari (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), a causa dei quali i pazienti tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni che consentano di limitare il dolore.
Il quadro è accompagnato, in alcuni casi, da manifestazioni cutanee maculopapulari pruriginose, che talora possono assumere caratteristiche di tipo emorragico benigno (petecchie, ecchimosi, epistassi, gengivorragie). Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, anche se i dolori articolari possono persistere anche per molti mesi.
Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.
TRE CASI AD ANZIO (ITALIA)
Di seguito la circolare pubblicata dal Cns su tre casi autoctoni individuati ad Anzio (Rm)
Prot. n. 2030.CNS.2017_Misure di prevenzione della trasmissione dell’infezione da Chikungunya mediante la trasfusione di emocomponenti labili – Comune di Anzio
DIPARTIMENTO DI VAR (FRANCIA)
A seguito della segnalazione da parte dell’Autorità Competente francese, sulla piattaforma Rapid Alert system for Blood and blood components (RAB), di un caso confermato e di due casi sospetti di malattia da virus Chikungunya (CHIKV) nel dipartimento del Var (Sud-Ovest della Francia ), si raccomanda di:
– rafforzare le misure di sorveglianza sui possibili casi importati attivando la sorveglianza anamnestica del donatore di sangue per viaggi nell’area interessata;
– applicare il criterio di sospensione temporanea di 28 giorni dal rientro per i donatori che abbiano soggiornato nell’area dove si sono registrati casi autoctoni d’infezione;
– applicare il criterio di sospensione temporanea di 120 giorni dalla risoluzione dei sintomi per i donatori con anamnesi positiva per infezione da CHIKV (infezione documentata oppure comparsa di sintomatologia compatibile con infezione da CHIKV);
– sensibilizzare i donatori ad informare il Servizio trasfusionale di riferimento in caso di comparsa di sintomi compatibili con infezione da CHIKV oppure in caso di diagnosi d’infezione da CHIKV nei 14 giorni successivi alla donazione (post donation information).
Il Centro nazionale aggiornerà le presenti indicazioni in relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica internazionale.