Donare il sangue fa bene? Chi dona sangue può migliorare la propria condizione di salute? Ci sono delle patologie che è possibile prevenire grazie ai controlli garantiti dalla normativa vigente ad un donatore di sangue? È questo l’obiettivo della ricerca che FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) vuole portare avanti nei prossimi mesi, in vista del sessantesimo anniversario di costituzione che si celebrerà nel 2019.
Indetta una borsa di studio a favore di un medico ricercatore.
Donare il sangue fa bene? Chi dona sangue può migliorare la propria condizione di salute? Ci sono delle patologie che è possibile prevenire grazie ai controlli garantiti dalla normativa vigente ad un donatore di sangue? È questo l’obiettivo della ricerca che FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) vuole portare avanti nei prossimi mesi, in vista del sessantesimo anniversario di costituzione che si celebrerà nel 2019.
Per questo ha indetto una borsa di studio a favore di un medico ricercatore che elabori uno studio prospettico osservazionale delle patologie rilevate e delle eventuali diagnosi effettuate su donatori di sangue ed emocomponenti. Lo studio dovrà riguardare un numero significativo di volontari del dono, le diagnosi eseguite, il percorso diagnostico-terapeutico utilizzato presso le strutture trasfusionali di riferimento e l’eventuale esito.
“Si tratta di uno studio che coinvolgerà donatori di sangue di tutta Italia – sottolinea Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale FIDAS, – grazie alla collaborazione dei volontari delle nostre 74 Associazioni federate. Siamo certi che essere donatori di sangue ed emocomponenti, oltre ad assicurare la terapia trasfusionale ai pazienti, migliori lo stato di salute delle persone, ma vorremmo che la ricerca diventasse un punto di riferimento per la letteratura scientifica del settore e uno strumento utile di promozione del dono”.