Gianfranco Massaro è stato riconfermato presidente della Fiods, Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue, ruolo che ricopre dal 2011. L’elezione, insieme a quella del nuovo consiglio direttivo, “Conferma l’alto valore del sistema sangue italiano, e la posizione di vertice del nostro paese in efficienza, sicurezza e qualità del servizio”, si legge nel comunicato pubblicato dopo l’Assemblea Generale che si è tenuta a Roma
29/04/2017 – Gian Franco Massaro è stato riconfermato presidente della Fiods, Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue, ruolo che ricopre dal 2011. L’elezione, insieme a quella del nuovo consiglio direttivo, “Conferma l’alto valore del sistema sangue italiano, e la posizione di vertice del nostro paese in efficienza, sicurezza e qualità del servizio”, si legge nel comunicato pubblicato dopo l’assemblea che si è tenuta a Roma.
Nella stessa occasione è stato siglato un accordo tra il Centro Nazionale Sangue e la Fiods, che si troveranno a collaborare a una serie di programmi, progetti ed eventi che avranno come obiettivo quello di promuovere la donazione periodica, volontaria, anonima e gratuita del plasma e del sangue e quello di realizzare una completa autosufficienza sia per la raccolta di sangue che per quella di plasma. “Siamo felicissimi di questa collaborazione con il Cns – afferma il presidente della Fiods Gian Franco Massaro – e speriamo che dia frutti soprattutto nel settore della raccolta del plasma, in cui l’Italia non è ancora autosufficiente, mentre sul sangue l’obiettivo è già raggiunto. Allo stesso tempo l’esperienza italiana potrà essere utile nei nostri progetti internazionali nelle zone in cui invece il sistema sangue è ancora indietro, soprattutto in Africa, Asia e America Latina”.
Nel 2017 è stata di circa 830mila chili la quantità di plasma messo a disposizione delle industrie per la produzione di farmaci fondamentali per una serie di patologie, dall’emofilia ad alcune immunodeficienze, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2016. L’obiettivo è raggiungere 860mila chili il 2020, per ridurre al minimo la dipendenza dal mercato dei medicinali plasmaderivati che si basa prevalentemente sulla materia plasma prima fornita da un unico Paese, gli USA che, con circa del 5% della popolazione mondiale raccolgono (anche a pagamento) oltre il 60% di tutta la quantità del plasma disponibile al mondo.