22/11/2018 – Grazie ai donatori e alle associazioni di volontariato il sistema sangue del nostro paese aiuta e ‘fa scuola’ anche all’estero. In questi giorni in Salvador una delegazione italiana sta partecipando alla cerimonia di consegna di 1,5 milioni di unità di fattore VIII, farmaco plasmaderivato fondamentale per la terapia dell’emofilia, come momento culminante di un progetto che ha portato alla nascita di una ‘rete del sangue’ nel paese sul modello di quella italiana. La delegazione italiana del CNS sta inoltre visitando le principali strutture della rete trasfusionale della Repubblica di El Salvador. Infatti, oltre a fornire i farmaci plasmaderivati, di grande valore etico perché ottenuti dalle donazioni volontarie e non remunerate, l’Italia sta fornendo anche consulenza su aspetti tecnico-scientifici, organizzativi e regolatori attraverso il Centro Nazionale Sangue. Grazie ad Avis e Fiods è nato il volontariato del sangue nel paese, che si è concretizzato nell’Asdas: asociacion salvadoregna de donantes altruistas de sangre.
L’iniziativa si inserisce nel programma di donazioni dei farmaci plasmaderivati eccedenti rispetto al fabbisogno regionale e nazionale previsto dall’Accordo Stato Regioni del 7 febbraio 2013 che promuove gli accordi di collaborazione per l’esportazione di medicinali plasmaderivati a fini umanitari e lo sviluppo delle reti assistenziali in paesi esteri.
Alla cerimonia di donazione del fattore VIII erano presenti l’ambasciatore italiano in Salvador Umberto Malnati e il suo omologo salvadoregno, il ministero della Salute del Salvador e il dott. Mauro Vandali in rappresentanza dell’IIla, l’Organizzazione Internazionale Italo-Latinoamericana. Il progetto è stato realizzato con il supporto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo del ministero degli Esteri.