Il Centro nazionale sangue (CNS), istituito presso l’Istituto superiore di sanità (ISS) con DM del 26 aprile 2007, ai sensi dell’art. 12 della Legge 21 ottobre 2005 n. 219, d’intesa con la Consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale, divenuta ora sezione b) del Comitato tecnico sanitario di cui al DPR 28 marzo 2013, n. 44, è deputato a svolgere funzioni di coordinamento e di controllo tecnico-scientifico in materia di attività trasfusionali come disciplinato dalla predetta Legge n. 219/05 e dalla pertinente normativa di matrice europea, allo scopo di conseguire:
- l’autosufficienza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e medicinali emoderivati;
- i più alti livelli di sicurezza sostenibilmente raggiungibili nell’ambito del processo finalizzato alla donazione e alla trasfusione del sangue per una efficace tutela della salute dei cittadini;
- condizioni uniformi del servizio trasfusionale su tutto il territorio nazionale;
- lo sviluppo della medicina trasfusionale, dell’utilizzo appropriato della risorsa sangue e di specifici programmi di diagnosi e cura comprendenti metodi e strumenti per la prevenzione della trasfusione evitabile.
Attraverso un costante monitoraggio dei fabbisogni e delle dinamiche del sistema e il coordinamento della Rete trasfusionale nazionale, il CNS è impegnato a promuovere il miglioramento continuo dell’appropriatezza nell’utilizzo clinico degli emocomponenti e dei medicinali plasmaderivati, anche al fine di garantire il mantenimento della autosufficienza in globuli rossi e il perseguimento degli obiettivi di cui al Programma nazionale plasma e medicinali plasmaderivati (MPD).
In relazione alla necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA) di medicina trasfusionale in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, il CNS impegna tutti gli attori del sistema [Associazioni e Federazioni dei donatori, Strutture regionali di coordinamento per le attività trasfusionali (SRC), Servizi trasfusionali, Regioni e Province autonome, Aziende sanitarie, Servizio trasfusionale delle Forze armate] ad un costante mantenimento e monitoraggio dei programmi definiti ed alla adozione tempestiva delle misure necessarie per presidiare criticità eventualmente emergenti.
Attraverso i programmi annuali di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti, il CNS indica gli strumenti e gli indicatori per presidiare in continuo le dinamiche dei fabbisogni assistenziali trasfusionali, sia in relazione alle azioni promosse e intraprese dall’interno della Rete trasfusionale nazionale, sia a fronte dei complessi mutamenti evolutivi nei molteplici ambiti assistenziali in cui la stessa è coinvolta, sistematizzando il monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi di breve e medio termine. Gli obiettivi per l’autosufficienza devono rispondere anche a fondamentali e specifici requisiti di carattere qualitativo, il cui conseguimento dipende fortemente dal progressivo adeguamento organizzativo, tecnologico e strutturale dei nodi operativi della Rete in conformità ai requisiti di qualità e sicurezza stabiliti, oltre che dalle norme nazionali, dalle norme comunitarie a garanzia di omogenei livelli di qualità del settore su tutto il territorio dell’Unione Europea.
Il CNS, infine, promuove la ricerca scientifica e la formazione in materia di medicina trasfusionale.