Per garantire l’autosufficienza per il sangue necessario agli ospedali per il 2017 serve un leggero aumento della raccolta
Per garantire l’autosufficienza per il sangue necessario agli ospedali per il 2017 serve un leggero aumento della raccolta, con le Regioni con carenze croniche che devono essere supportate da quelle con un’eccedenza. Lo afferma il ‘Programma Nazionale per l’Autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti’ appena approvato dalla Conferenza Stato-Regioni.
Il piano per il 2017 prevede un incremento di circa il 2% (1,8%) della produzione rispetto al 2016 e un calo dei consumi di appena 2894 unità, corrispondente allo 0,11%. Resta la compensazione pianificata a favore di Sardegna, Lazio, Sicilia e Abruzzo, per un ammontare complessivo di circa 52.000 unità, che dovrebbe essere ‘coperta’ dalle Regioni autosufficienti, chiamate a garantire una sovrapproduzone di circa 53.000 unita.
Per quanto riguarda il plasma, in linea con gli obiettivi già definiti per il 2016-2020, si richiede un aumento significativo per le Regioni con un frazionamento industriale inferiore a 12,8 Kg per mille abitanti, e un lieve aumento per tutte le altre.
“L’autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti costituisce un obiettivo nazionale finalizzato a garantire a tutti i cittadini uguali condizioni di qualità e sicurezza della terapia trasfusionale – spiega il direttore del Centro Nazionale Sangue Giancarlo Maria Liumbruno – ed è quindi un interesse nazionale sovraregionale e sovraziendale non frazionabile, per il cui raggiungimento è richiesto il concorso delle Regioni e delle Aziende sanitarie. A tal fine sono individuati specifici meccanismi di programmazione e organizzazione del sistema trasfusionale nazionale, come questo Programma nazionale di autosufficienza. E’ fondamentale che le Regioni tengano fede agli impegni presi per la compensazione, per evitare che quelle carenti si trovino in difficoltà a garantire le trasfusioni necessarie per terapie a pazienti cronici ma anche per interventi complessi come i trapianti”.