29 aprile 2015: pubblicata la sentenza della Corte di giustizia Ue sulla legge francese che vieta agli omosessuali di donare il sangue per il rischio di trasmissione del virus dell’HIV. Al Rai GR1 il commento del Direttore del Centro Nazionale Sangue, Giuliano Grazzini:
“In Italia, le disposizioni regolatorie per la selezione dei donatori di sangue previste dalle norme nazionali, supportate anche da un recente pronunciamento del Consiglio Superiore di Sanità, sono in linea con i contenuti della sentenza, che prevedono ed auspicano la possibilità di adottare strategie e strumenti specifici, basati sulle evidenze scientifiche, volti a rendere non generalizzata e discriminante la sospensione permanente degli uomini omosessuali. Il punto di forza del nostro sistema, dal 2001, è l’adozione obbligatoria della valutazione individuale del rischio effettuata dal medico responsabile del giudizio di idoneità alla donazione. Dati recentemente pubblicati a cura del Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità e del Centro Nazionale Sangue (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23867178) supportano, nell’ottica prioritaria della tutela della salute pubblica, l’opportunità di proseguire su questa strada, mantenendo un elevato livello di attenzione sui comportamenti sessuali a rischio di tutte le persone che si presentano a donare, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale, ed affinando gli strumenti previsti a livello regolatorio per la gestione della fase di selezione del donatore, in particolare il questionario anamnestico pre-donazione”.